lunedì 19 marzo 2007
L'incredibile Almost
Le figure di merda, a quanto sembra, non sono destinate a diminuire ma ad aumentare in maniera esponenziale. Strabordano.
Oggi, dopo una riunione in ufficio, io e i miei colleghi torniamo alle nostre scrivanie.
Ovvio che con la pigrizia galoppante che ci attanaglia di lunedì, le scale non sono assolutamente contemplate. Quindi: ascensore.
La mossa furba però è stata quella di salirci in 6, laddove le indicazioni davano come massimo 4 persone. Non solo. L'ultimo collega, invitato caldamente a salire ("Dai vieni, tanto c'è posto!") ,ha furbescamente cominciato a spingere - non so in preda a quale raptus - tutti i bottoni che c'erano nell'ascensone. I pulsanti si accendono. Tutti. E lasciano presagire il peggio.
Ora: io ansia poca. Attacchi di panico anche. Mai preso uno psicofarmaco in vita mia (e non sono comunque contraria). Ma la claustrofobia... Ragazzi!
L'ho scoperta con sorpresa qualche anno fa, quando rischiai di rimanere chiusa in un bagno.
L'ascensore non decolla. Il pulsante per aprire le porte spesse in metallo, di quelle automatiche, non funziona.
Ok. Respiro profondamente. Mentre noto che il colorito di due colleghe comincia a tendere al blu.
Ok. Mantengo la calma.
Col cazzo!
Tempo 10 secondi comincio a dare in escandescenze. Il panico.
Credo di essere diventata verde. Credo mi si siano gonfiati i muscoli. Credo di essermi strappata la maglietta.
Fatto sta che sotto gli occhi attoniti dei miei colleghi ho aperto le porte automatiche dell'ascensore. A mani nude. Con uno sforzo immane le ho forzate. Una pazza. Stava per partire "The eye of the tiger" , la colonna sonora di Rocky. Ho aperto l'ascensore: io e tre colleghe siamo schizzate fuori. Due minuti dopo il pettegolezzo del giorno è che io mi faccio di anabolizzanti.
In conclusione: una delle colleghe ha detto che non prenderà mai più l'ascensore, ha paura che colta da panico io commetta chissà quale pazzia che la costribngerebbe a prendermi a cazzotti.
L'altra collega invece si è così espressa: "Ah io invece verrò sempre con te in ascensore. Almeno sono sicura di uscirne".
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