domenica 31 dicembre 2006

Infanzie rovinate dallo xilitolo


Sono venuta a conoscenza di un prodotto davvero sacrilego: la BigBabol allo Xilitolo...

Nooooo
Nooooooo
Nooooooooo

La BigBabol, per definizione, dovrebbe essere un blocco di tufo rosa a base di zucchero e non un confettino micragnoso in vari colori.

"E' più grande il suo pallone e fra i denti è un morbidone!"

sabato 30 dicembre 2006

Rotture varie


Mentre scrivevo il mio ultimo post, è entrata mia madre in camera mia dicendo


"Hai per caso un po' di colla? mi si sono rotte le pallette..."

Ovviamente poi ha specificato che si trattava di un paio di orecchini di bigiotteria con le perle...

La quarta dimensione del frollino


Casa Almost, come casa Vianello?
Che barba, che noia?
No.
A casa mia mai.
Sto privilegio non lo abbiamo mai avuto.
Anche se ora per il cenone di Natale siamo 4 gatti.
Ricordo, anni fa, quello che ora è il ragazzo di una  carissima amica... Come cambiò il significato delle nostre insulse vite..
Eravamo in giardino da lei, faceva abbastanza caldo e avevamo bevuto un po tutti.
Lui più di tutti noi messi insieme.
Era allegramente 'mbriaco e la mia amica lo guardava con aria estatica nonostante lui sparasse cazzate aggratise.
Ad un certo punto con aria seria, come se stesse per enunciare a tutti i presenti un grande teoria al pari di quella della relatività, ci informò della seguente scoperta scientifica:

mercoledì 27 dicembre 2006

Natale in casa Almost


Quest'anno però me la sono cavata con poco.
Essendo partito mio padre per altri lidi, mi sono risparmiata un'abbondante fetta di visite familiari.

Da quando i miei hanno divorziato (io ero già vecchia all'epoca) solo due cose mi hanno fatto sentire davvero il peso della separazione dei miei:

1- Accompagnare mia madre all'Ikea (altrimenti ce l'avrebbe portata papà)
2- Partire alle 00.30 del 24 dicembre per un pellegrinaggio a tappe papà-Zio-Ziapaterni residenti tutti rigorosamente a 50 km minimo da dove in genere mi trovavo per il cenone.

Non sono cinica, intendiamoci. Ma ad un certo punto scatta la sopravvivenza.

Il menù era, come sempre, impressionante (nè più e nè meno di quello di milioni di famiglie italiane):
Broccoli in pastella, carciofi fritti, spaghetti con le vongole, sauté di cozze e vongole (mamma di' la verità: t'erano avanzate dagli spaghetti!), pasta al forno, pesce al forno, patate, assaggino di carne arrosto (tanto per gradire, non si sa mai ti rimanesse qualche spazio vuoto), un intero orto di sottoli e sottaceti, panettoni e torroni a sfascio.

A mezzanotte per ottemprerare alla tradizione abbiamo sintonizzato la tele (più tradizione popolare della televisione che volete che ci sia?) sul MESSONE del Vaticano.

Vacanze di Natale


Stavolta trattasi di mistero soluto e mai prima sospettato...

Oggi abbasserò tremendamente il livello culturale del mio blog (mi sovviene or ora il dubbio che questo blog non abbia assolutamente mai avuto alcun livello culturale...)

Ieri, mentre ero in un locale per l'aperitivo post fuga parentale, guardavo il film proiettato e sottotitolato sul muro...
"Vacanze di Natale" il primo e l'unico che abbia mai visto.

Non era "ZarDolin, la mutanda"
Era: "ZarTolin, la mutanda..."
...scoperta da sottotitoli...

Interessante, no?

Per proseguire con le citazioni colte, provenienti dalla medesima pellicola:
"E pure questo Natale se lo semo levato dalle palle!"
Ambasciator...

(contessa, le è caduta la corona....)

giovedì 21 dicembre 2006

Il mio regalo di Natale


I miei non mi hanno fatto mai credere all’esistenza di Babbo Natale.
A mia madre Babbo Natale non piaceva.
Sosteneva che fosse una figura anti-democratica ed diseducativa: perché il bambino ricco e stronzo avrebbe senza dubbio ricevuto un regalo più bello di quello povero ed obbediente… E allora come sarebbe stato possibile spiegare questa discrepanza al piccolo deluso proletario?

E dire che mia madre non può essere certamente definita comunista. Anzi. Si è sempre dichiarata “anarchica di base”.
Ossia:
“Di base” sarebbe stata anarchica, ma siccome la maggior parte della gente, secondo lei, è egoista e prevaricatrice, oltre che cattiva – da che si evince che mia madre stima l’umanità intera -  ritiene che l’unico modo davvero funzionale per regolare una società sia un governo di tipo autoritario, anzi, dittatoriale.
Insomma Stalin e Pinochet le fanno un baffo.

Comunque, nonostante io non credessi né a Babbo Natale, né alla Befana, tutti gli anni in casa nostra si consumava il seguente rito:

Sono come suono


Quando arrivo, io, si sente.
Non è carisma.
Non è fascino.
Non è bellezza o qualcosa di speciale che si diffonde nell-aria al mio passaggio.
Sono tacchi.
Non ne sono certa, perchè si sono estinti, ma credo che un mammut avrebbe fatto senz'altro meno casino camminando.
La mattina andando a lavoro, i miei colleghi avvertono la mia presenza fin dal piano terra. Annuiscono fra di loro come a confermare "E' lei, è lei..."
Il massimo della femminilità.

Cloppete cloppete cloppete...

lunedì 18 dicembre 2006

Caro Babbo Natale


Caro Babbo Natale,
quest'anno sono stata una brava bambina.

Sono andata sempre a lavorare almeno 8 ore al giorno (ma in media molte di più) anche se sono a partita iva e non mi spetterebbe quindi di fare orario da impiegata.
Non ho maledetto nessuno anche se non so, nonostante lavori da 9 anni, che cosa siano 13esima e contributi.
E nonostante ciò comprerò un regalo a tutti senza riciclarne nessuno.
Ho evitato di mandare a cagare gente molto poco simpatica nei miei confronti.

Sono salita sugli autobus, che sono sempre in ritardo, senza protestare troppo e non ho riempito di parolacce chi mi tagliava la strada.
Ho limitato il mio rodimento nel pensare che questo sarebbe stato il primo anno in cui avrei preparato IO il cenone di natale, sotto uno splendido albero addobbato con cura, amore e dedizione... e invece mi ritrovo di nuovo a casa di mia madre con lei e mio fratello che se vedono una statuina del presepe vomitano a spruzzo come la protagonista de "L'Esorcista".

Insomma credo proprio di meritare il regalo che sto per chiederti...

Puoi spedire nella quarta dimensione i pubblicitari che hanno realizzato la nuova campagna pubblicitaria del "Parmigiano Reggiano"?
Pa-pa-pa-pa-parmigiano re re-re-re-re-re-regggggiano Pa...
Ho un collega che gira per i corridoi cantando così a scadenza fissa ogni 47 minuti netti.

Io ho intanto iniziato un boicottaggio a base di percorino romano.

Grazie

giovedì 14 dicembre 2006

I segni della vecchiaia incombente - Part 3


I NONNI

Parlo per esperienza personale.
Quando in una famiglia italiana, fino agli anni '70 almeno, nasceva una femminuccia si cominciava a sentire un rumore caratteristico, lieve, ritmico, ipnotico… Tic, tic… Tic, tic... Era la nonna che sferruzzava per realizzare lo splendido corredo fatto a mano che un giorno la sua nipotina, così come era stato per lei, avrebbe portato con sé nel suo nido d’amore, nel suo letto di sposa illibata.
I nonni ti insegnano le preghiere ed il rispetto per la fede.
I nonni ti insegnano a mangiare sano e a cucinare.
I nonni ti parlano dell’amore come di una cosa sacra.

Ma soprattutto la nonna, passati i tuoi 22-23 anni (quando è ormai troppo tardi quindi), ostentando una modernità che proprio non le si addice, si preoccupa di darti dei rudimenti di educazione sessuale: “Ma certo, io capisco le effusioni, le tenerezze. Eh, eh! Sono stata giovane anche io, ci mancherebbe! Però c’è bacio e bacio! Se agli uomini gli dai tutto, che resta? Eh, non ti si sposano più. E poi che schifo!” – qui la modernità decade pericolosamente – “E comunque non ci andare con gli uomini che c’è l’aiddese (trad: aids)!”

mercoledì 13 dicembre 2006

I segni della vecchiaia incombente - part 2


I segni dell’imminente catastrofe non emergono (ahimè) soltanto nel confronto col “gruppo dei pari”.
Vi sono altri pericolosissimi ambiti in cui le differenze tra il “prima” e il “dopo” (la cura) vengono a galla e rapiscono i vostri sensi con la stessa delicatezza di una pedata nel deretano…

Uno di questi è proprio quello che dovrebbe essere un rifugio, una culla, il luogo sicuro a cui far ritorno, il posto dove cercare conforto, il focolare…
…o come amiamo definirlo la famiglia, da secoli fonte di innumerevoli disgrazie quali i cenoni di natale, i fratelli minori, le nonne rompiballe e i genitori apprensivi.

Partendo da quelli che la scrittrice Amelie Nothombe ama definire “gli autori dei miei giorni” passando per tutta una serie di zie, nonni, cugini, tutti, ma proprio tutti, cominceranno a cambiare atteggiamento nei vostri confronti.

Ne so qualcosa io che, avendo un padre del sud, mi ritrovo con una numerosa e sconosciuta scia di parenti. Ogni volta che “scendo” mi ritrovo qualche zio/a in più (mai visto prima, peraltro) che esordisce commosso nel vedermi con la solita esclamazione: “Miiiii, a figghia di Ciccio sei”.
E aggiungo un posto a tavola, che c’è un parente in più.

Ma andiamo con ordine.

LA MAMMA...

E' sempre la mamma? E' tutto da dimostrare...

lunedì 11 dicembre 2006

Soprammobili


Si dice in giro che ci siano più scrittori che lettori.
Non fatico a crederlo dopo aver saggiato la mole di carta esposta alla fiera della piccola e media editoria tenutasi a Roma durante questo fine settimana.

Non so però, se questo sia un valido motivo per truffare il prossimo.
Anche se quando i proventi della truffa vanno alla cultura, be'... io ci vado in brodo di giuggiole.

La truffa alla quale mi riferisco, se di truffa si può parlare (si fa per ridere eh? si scherza!), è quella perpetrata ai danni dei lettori occasionali dei quotidiani. Ossia, quelli che comprano il giornale attirati dal "volume" in regalo. Prestigioso volume che, pensate un po'...? E' destinato ad essere abbinato ad altri 247 successivi... e, stupite gente, tutti in tinta!
Pensate che figurone che farà sui ripiani della vostra costosa libreria Luigi XX...
No aspetta a XX non c'è arrivato... Era XVII?
Vabbe' comunque tranquilli, il venditore vi ha assicurato che vale una fortuna prima di fuggire alle Bahamas con i vostri soldi...

I numeri uno di questi libri vanno a ruba.
Dei successivi, invece, non se ne sa nulla.

C'è poi una nuova mania ossessivo compulsiva, non ancora classificata dagli psichiatri, associata a questi nuovi oggetti di culto: la nevrosi da PRIMO NUMERO!

lunedì 4 dicembre 2006

I segni della vecchiaia incombente - part 1


Galleggiando attorno alla boa dei trenta ti accorgi di stare invecchiando da vari piccoli segni. Sono piccoli segni, ripeto, non è che il sole si faccia nero o arrivino i cavalieri dell'apocalisse accompagnati da squilli di trombe... Quindi tu puoi pure fare la gnorri e continuare la tua vita come niente fosse.
Puoi ignorare i segni che ti vengono inviati e far finta che non stia succedendo niente.
A tuo rischio e pericolo, perchè tanto i segni ci sono e sono pure belli chiari.

La pratica dell'acchiappo è una di quelle in cui si palesano i primi sintomi dell'invecchiamento.

Rivelazione nr1
Il soggetto appena conosciuto sembra carino e simpatico.
Di certo non è un membro dell'Accademia della Crusca, ma voi siete comunque interessate a portare avanti una pseudo-conversazione in un locale dove la musica non permette frasi di più di 6 parole. Il che vi lascerà col dubbio e la speranza che il soggetto puntato possa essere capace di parlare, almeno, in italiano.
Ma arriva il momento fatidico.