lunedì 15 gennaio 2007

I buoni propositi dell'Almost


Mi spiego: avete presente la letterina di Natale che si infilava sotto il piatto di mamma o papà?
Una lettera ricca di buoni propositi.
Puntualmente inutile. Che finiva col ghigno divertito e rassegnato del genitore preposto alla lettura.
Io mi vergognavo ogni anno, perché mio padre la leggeva, ridacchiando, all’assemblea familiare riunita. Tra l’altro mio padre non ridacchia, mio padre è Robin Williams ma castano e con 6 etti di naso in più e quando ride… fa ridere anche te, non ci sono santi.

Insomma l’idea dei buoni propositi non è male.
Ma forse a trent’anni viene meglio. E magari serve davvero.
Anche perché hai qualcosa di più da dire sul mondo di “mangerò meno lecca lecca” oppure “Non gonfierò più la mia sorellina come una zampogna a Natale”.

Dunque vediamo cosa ho da dire (per ora) per questo nuovo anno

Titolo: Buoni propositi di almost per il 2007
Sottotitolo: and to the people?



1. Coltivare la sfuggente arte della pazienza. Quest'anno sono migliorata ma c’è ancora molto da fare. E non consigliatemi di fare Yoga: non ci ho mai provato per paura di sbroccare a metà lezione e mettermi a fare i gorgheggi saltellando.

2. Imparare a dire “no”. Un "no" è molto meglio di un "sì" a cui non si dà seguito. Ed è molto meglio di un esaurimento nervoso.

3. Chiamare il commercialista prima di rientrare nella categoria Evasori Fiscali, categoria peraltro perseguibile a norma di legge. Il che, potrebbe essere imbarazzante.

4. Fare una cosa nuova ogni giorno. Si trattasse anche di prendere un autobus diverso per andare a casa. Pare che attivi nuove connessioni neurali, che renda insomma più intelligente. Inutile dirvi quanto io ne abbia bisogno.

5. Limitarmi a sorridere e rispondere quando interpellata alle persone che mi sono state appena presentate. Non è bello dare sempre l’impressione di essere appena scesa da un palcoscenico o, peggio, evasa dal manicomio criminale.

6. Leggere l’opera omnia di Hemingway. Questa non lo so perché, ma mi è venuta così.

7. Scrivere più post come questo
http://almostrenta.blogspot.com/2006/11/guida-di-sopravvivenza-per-trentenni_27.html
Non so perché ma ultimamente mi piace tirare le somme
oppure tipo questo:
http://almostrenta.blogspot.com/2007/01/karate-kid-la-creativita-e-il-gabinetto.html
a volte mi stupisco anche io di quello che accade attorno a me…

8. Scrivere meno post come questo a base di autocommiserazione! Quando almeno non è proprio necessaria…(e già scendo a patti)

9. Non scrivere mai più un post come questo.
http://almostrenta.blogspot.com/2006/10/trasloco.html
no comment

10. Dire l’età che ho effettivamente. Basta rispondere già: 30! Con l’aria di “tanto ormai…”

11. Portare a termine quella decina di progetti a cui tengo tanto. Soprattutto cortometraggi. Vero Scheggia? Vero Arashi?

12. Università, che fare? Problemino da affrontare al più tardi entro luglio (quantomeno prima della menopausa)

13. Guardare lo specchio e chiedere al riflesso: stai veramente facendo ciò che desideri della tua vita o vogliamo dare un po’ una mano al destino? Attendere la risposta con taccuino e matita in mano per prendere nota.

14. Appurato e scientificamente provato dai laboratuargarniè che l’ordine non è cosa per almost, ridurre drasticamente il numero di oggetti posseduti. Liberarsene senza troppi sentimentalismi. Del resto che ci fa nell’armadio un maglione che non indossi dal ’99? E prendi atto che non sei in grado di gestire più di un tot numero di cose (tot è un numero che, tra l'altro, tende a zero)

15. Aprire, possibilmente, un’associazione culturale (anzi se qualcuno potesse darmi spiegazioni di tipo tecnico sull’argomento non sarebbe affatto male) in cui coinvolgere tutti i pazzi che conosco. Almost non vuole diventare ricca: le basterebbe campare dignitosamente con le cose che ama.

16. Trovare nuova dislocazione alla famigerata scatola dei ricordi (10 kg di scatola, ammazza che memoria!) e magari smaltirla un po'...

17. Riprendere a fare teatro. Visto che il buon Dio ti ha fatto ridicola, sfrutta questo talento che Egli, nella sua infinita saggezza, ti ha dato. Qualcuno poi nell’aldilà ti spiegherà il perché. Per il momento limitati ad accetarlo.

18. Fare quattro chiacchiere con la bibliotecaria, prima che metta in giro la voce che sono un potenziale serial killer. Solo perché l’ultima volta le hai riportato “Igiene dell’assassino” della Notombe, per prendere in cambio “Pulp” di Bukowski, non significa che tu sia una pazza sadica. L’ultima volta le ho chiesto “L’ombra del vento” mi ha risposto “Guarda che c’è pure una storia d’amore nel mezzo. Non è cosa per te”. Magari era un complimento…

Questo per ora…

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