lunedì 27 novembre 2006

Guida di sopravvivenza per trentenni - Cap IV


Or dunque…
Passando in rassegna le varie età che pongono, indiscutibilmente, le basi (minate) per i tuoi splendidi, ambigui, strazianti, noiosi, allegri e confusi trent’anni approdiamo sulla riva…

I 2X… venti ”ics”.
Già, perché dai 26 in poi non ha grande importanza dove tu sia posizionato esattamente.
Sei comunque un almost.
In fin dei conti non te lo ricordi esattamente neanche tu…
Dì la verità: quando ti chiedono quanti anni hai ci devi riflettere un attimo. E, trovato il numero giusto, ti chiedi “26, 27, 28… ma in fondo che differenza fa?”.


L’unica cosa che varia è il coefficiente di ansia che aumenta in funzione di tutta una serie di variabili. Ma questa è un’altra storia.

Tra 26 e 29 tutti i numeri sono senza infamia e senza lodi.
Ti senti come un adulto incastrato a forza nella vita di un adolescente…

Sei troppo grande per l’università, troppo giovane per aver fatto carriera.
Troppo grande per stare nella tua stanza, troppo poco autosufficiente per una casa tutta tua.
Troppo giovane per sposarti, troppo grande per le storielle.

Sei indeciso se imbrattare la smemoranda o comprarti un’agenda di pelle.
Se farti consigliare un antirughe o usare un sapone per l’acne.
Se metterti il wonderbra o la pancera.
Ed è solo un certo senso della decenza, spuntato ultimamente da non si sa dove, che ti spinge ad andare a lavoro piuttosto che infiltrarti fra i banchi di scuola di un qualsiasi liceo.

Tutti questi dubbi ti ricordano qualcosa. Già. In una tua vita precedente sei stato adolescente, avevi un sacco di dubbi, ma molti meno peli e responsabilità.
E di fronte allo specchio, col tuo primo capello bianco fra le dita, ti guardi con aria pensosa.
Un capello andato fuori corso… Tu sei fuori corso.
Una nuova certezza ti folgora.

Pensavi che, come per magia, un giorno ti saresti ritrovato adulto come una zucca trasformata in carrozza. Pensavi che la saggezza e la razionalità ti sarebbero spuntate come i denti del giudizio.
Come se ti spettasse di diritto, pensavi che avresti avuto la capacità di risolvere le cose “da adulto”.
Capisci invece che dentro si resta sempre uguali.
Solo che dove hai preso qualche botta c’è venuto un bel callo…

Esci dal cesso col tuo capello bianco in mano.
Guardi i tuoi genitori e capisci che loro hanno in testa lo stesso pensiero da anni...
Anche loro dentro hanno sempre 15 anni.
Finalmente li perdoni di tutto e senti che qualcosa vi accomuna sul serio.

Complimenti.
Sei entrato nella vita adulta...

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