lunedì 11 dicembre 2006

Soprammobili


Si dice in giro che ci siano più scrittori che lettori.
Non fatico a crederlo dopo aver saggiato la mole di carta esposta alla fiera della piccola e media editoria tenutasi a Roma durante questo fine settimana.

Non so però, se questo sia un valido motivo per truffare il prossimo.
Anche se quando i proventi della truffa vanno alla cultura, be'... io ci vado in brodo di giuggiole.

La truffa alla quale mi riferisco, se di truffa si può parlare (si fa per ridere eh? si scherza!), è quella perpetrata ai danni dei lettori occasionali dei quotidiani. Ossia, quelli che comprano il giornale attirati dal "volume" in regalo. Prestigioso volume che, pensate un po'...? E' destinato ad essere abbinato ad altri 247 successivi... e, stupite gente, tutti in tinta!
Pensate che figurone che farà sui ripiani della vostra costosa libreria Luigi XX...
No aspetta a XX non c'è arrivato... Era XVII?
Vabbe' comunque tranquilli, il venditore vi ha assicurato che vale una fortuna prima di fuggire alle Bahamas con i vostri soldi...

I numeri uno di questi libri vanno a ruba.
Dei successivi, invece, non se ne sa nulla.

C'è poi una nuova mania ossessivo compulsiva, non ancora classificata dagli psichiatri, associata a questi nuovi oggetti di culto: la nevrosi da PRIMO NUMERO!

Ci si compra il primo numero di qualunque opera in fascicoli, opuscoli, volumi e pezzi da montare.
Ci si ritrova con tristi mucchietti di carta che non avranno mai la gioia di scoprire il calore di una copertina.
E in più vi gireranno per casa la gamba di una bambola (era col primo numero, ma costava 1.99!), le lancette di una perfetta imitazione di un orologio vittoriano (erano col primo numero, a soli 1.50!), la ruota di una Ferrari in miniatura, i primi circuiti di un robot, il manico di una padella da paella e un macinino da caffé di ceramica.
Comprando il resto magari avrebbe avuto un senso.
Ma no!? Voi avete voluto tutti i Primi Numeri!
State male ed il primo passo verso la via della guarigione è ammetterlo...

Se poi non ci riuscite potete sempre provare a montare assieme i miscellanei e eterogenei "Primi Numeri": chissà che non scopriate di possedere doti di scultore postmoderno.

Tornando ai libri "Primo Numero".
Mi faceva notare ieri GP (grazie! ti dedico il post...) che questi volumi sono spesso o poco curati o sono delle accozzaglie di vecchi materiali rimestati e riappiccicati insieme.
Per di più presentano spesso degli errori.
Nell'ultimo volume da lui acquistato (e vi assicuro che il soggetto in questione non soffre di nevrosi da Primo Numero, ma è affetto da un sincero interesse per la conoscenza a quanto sembra inguaribile, poveretto!) una pagina finiva col punto.
La seguente invece cominciava, senza lettera maiuscola ovviamente, così:

"se no, no"

Che? Chi? Cosa? Bene...
Non sapremo mai quello che volevano dirci.
GP dovrà convivere con questo tormento.
E per salvarsi dovrà acquistare un volume serio sull'argomento, il che non guasta visto che questi soldi magari andranno nelle tasche di qualche editore minore dedito con sincero interesse al suo lavoro.

E quindi, se volete, acquistate pure tutti i numeri uno che vi pare.
O ascoltate un consiglio: "Se no, no"

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