mercoledì 27 dicembre 2006

Natale in casa Almost


Quest'anno però me la sono cavata con poco.
Essendo partito mio padre per altri lidi, mi sono risparmiata un'abbondante fetta di visite familiari.

Da quando i miei hanno divorziato (io ero già vecchia all'epoca) solo due cose mi hanno fatto sentire davvero il peso della separazione dei miei:

1- Accompagnare mia madre all'Ikea (altrimenti ce l'avrebbe portata papà)
2- Partire alle 00.30 del 24 dicembre per un pellegrinaggio a tappe papà-Zio-Ziapaterni residenti tutti rigorosamente a 50 km minimo da dove in genere mi trovavo per il cenone.

Non sono cinica, intendiamoci. Ma ad un certo punto scatta la sopravvivenza.

Il menù era, come sempre, impressionante (nè più e nè meno di quello di milioni di famiglie italiane):
Broccoli in pastella, carciofi fritti, spaghetti con le vongole, sauté di cozze e vongole (mamma di' la verità: t'erano avanzate dagli spaghetti!), pasta al forno, pesce al forno, patate, assaggino di carne arrosto (tanto per gradire, non si sa mai ti rimanesse qualche spazio vuoto), un intero orto di sottoli e sottaceti, panettoni e torroni a sfascio.

A mezzanotte per ottemprerare alla tradizione abbiamo sintonizzato la tele (più tradizione popolare della televisione che volete che ci sia?) sul MESSONE del Vaticano.

Fino a quel momento avevamo tenuto come sottofondo Natale in casa Cupiello di Eduardo e mio zio, campano, c'ha fatto una bella lezione di dialetto.

Poi siamo partiti con i dibattiti politico religiosi: alla vista del Papa mia madre, atea dall'eta di circa 10 anni, ha esclamato "Se già non li potevo vedere prima, ora, con la storia dei funerali di Welby hanno proprio toccato il fondo. Cortesemente, si potrebbe cambiare canale? Quest'anno non lo fanno Alice nel paese delle meraviglie?"

Mia nonna, credente, ha voluto rispettare la tradizione: ha tenuto la tele sul primo canale guardando mia mamma e dandole, come tutti i Natali, dell' "Atea Impenitente" (sic).
Per inciso, mia nonna ha 90 anni compiuti. E il fritto lo prepara lei tutti gli anni.

Mio zio ha cominciato a fare una stima ad occhio delle misure, del numero e del prezzo delle orchidee e delle stelle di Natale nella Basilica.
Poi ha proposto di convertire l'8 per mille nel "Botto per mille": non so però se volesse far saltare in aria una chiesa o qualche prete. Cosa intendesse per botto non l'ho ben capito. E vi assicuro che mio zio è anche un devoto di Padre Pio.

Mio fratello, ex londinese e cosmopolita, ha criticato le inquadrature fatte agli stranieri presenti in chiesa "Ma davvero ci vogliono far credere che Roma è una Metropoli cosmopolita? Ma non prendiamoci per i fondelli!".

Insomma già ci vedevo tutti e sei scendere in piazza a manifestare contro le ingiustizie del mondo la notte di Natale, con l'albero a fibre ottiche caricato sulle spalle.
Invece è arrivata mia zia con lo spumante e l'alcool ha spento l'ardore rivoluzionario (si fa per dire) che brucia geneticamente nelle vene della mia famiglia... Basta poco.
Io mi sono ritrovata a dormire sul mio ex divano (quello che io e il mio ex compagno avevamo comprato per casa nostra e che mia nonna ha accolto in casa sua dopo lo pseudo-divorzio).

E' andata meglio del solito.
In genere il tutto si concludeva con misurazione di pressione e glicemia di mia nonna, tramite appositi aggeggi infernali. Alla quale si accodava mia mamma.
E ovviamente mia zia, celebre ipocondriaca.

Mia zia è una malata immaginaria.
Il responso dei valori della sua pressione in genere li interpreta nei seguenti modi:

VARIANTE A
Rilevazione di pressione alta.
Verdetto: "Oddio! lo vedi? ho la pressione alta! Mi verrà un infarto, un ictus!!! Un'ischemia!!!"

VARIANTE B
Rilevazione di pressione bassa.
Verdetto: "Oddio! lo vedi? ho la pressione bassa! Adesso mi viene un collasso e crepo!"

VARIANTE C
Rilevazione di pressione normale.
Verdetto: "Oddio! lo vedi? ho la pressione normale, devo avere sicuramente qualcos'altro che non va!"

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