lunedì 5 febbraio 2007

Torquemada spa


Naturalmente con la fine dello stage non termina l’espiazione della vostre colpe.
Come ai tempi dell’inquisizione, vengono praticati vari tipi di tortura al fine di far confessare al malcapitato “Sì, mi va bene essere precario!”

Simpatico siparietto
Personaggi e interpreti:
Lavoratore precario affetto da allucinazioni di tipo mistico
San Giuseppe – protettore dei lavoratori

Precario: Oh, Santo Giuseppe dimmi tu… che peccato ho commesso per meritare questo lavoro di cui subisco i difetti e non godo i pregi?
San Giuseppe: Eh figliolo mio, avete votato chi vi prometteva la pensione a 40 anni? E ora queste pensioni qualcuno l’ha dda pagà. E scusa ragazzio mio ma lo sai che nun è cattiveria… o prima o dopo gli errori si pagano.
Precario: Ho capito San Giuseppe mio, ma io che ho votato se all’epoca facevo la seconda elementare…
San Giuseppe: E allora tesoro mio, ve siete magnati tutto di corsa com’è arrivato il benessere? Ve siete fatti 3 televisori, lavatrice e lavastoviglie? Mo’ tocca un po’ tirà la cinghia?
Precario: Santo mio bello protettore, quello che dici sarà pure giusto. Ma io il massimo che me so comprato è uno stereo usato più de questo…

San Giuseppe: Figlio’ allora ‘o sai che d’è? E’ che magara metà dello stipendio tuo se ne va in contributi e tu che sei giovane li voresti subito…
Precario: Contributi? Che l’è sta roba San Giuse’…
San Giuseppe: Aspetta, aspetta? Ma scusa tanto sa’ ma te in che anno sei nato?
Precario: 1976
San Giuseppe: Ah, e scusa ni’ sai che d’è dopo 2000 anni de sto lavoro ogni tanto perdo colpi. Tu sei un precario, vero?
Precario: Sì, sì…
San Giuseppe: Ecco allora se spiega tesoro mio. Io so’ il patrono dei lavoratori. Tu ti si sbajato visione. Aspetta che mo’ te chiamo la patrona tua… Ritaaaaaa! Santa Ritaaaaa??? Riti’, qua ce sta un povero giovine che te cerca….
Precario: Santa Rita?
San Giuseppe: Sì, leggi qui: patrona delle donne maritate infelicemente ma, sopratttutto, dei casi disperati. 22 Maggio… Ritaaaaa?
Fine simpatico siparietto

Co co co
 (N.b. Tale forma di tortura è ormai caduta in disuso)
T’hanno preso per la gallina dalle uova d’oro e ti fanno pure il verso: "co cocococo cooooo…"
E tu sei ancora convinto che significhi collaborazione coordinata e continuativa? Scusate ma per capire che era una presa per i fondelli c’era lì, chiaro chiaro, un indizio alla luce del sole. In italiano collaborazione coordinata e continuativa… che cacchio vuol dire???

Co co pro
Il "pro" è in realtà un pernacchio. Prrrrrrrrro. Quello che vi fa il vostro datore di lavoro non appena avete firmato il contratto e vi siete allontanati dalla porta del suo ufficio. Appena non potete più sentirlo, lui fa una bella pernacchia alla faccia vostra e poi si sganascia dalle risate…


T.D.:
T.D. non sta per Tempo Determinato, ma per Torquemada Docet… Come il celebre torturatore dell'inquisizione spagnola, i vostri superiori si divertiranno a distruggervi con torture mentali varie. Come quella, ad esempio, di farvi godere dei diritti e privilegi di un lavoratore a tempo indeterminato a cui però scade il contratto ogni anno (per i più fortunati). Scopo del gioco è non far capire al malcapitato quando e se questo contratto gli verrà rinnovato...  Una goduria per i più sadici!

Partita iva
La mia preferita.
La forma di tortura più raffinata perpretata al giovane lavoratore del 21 secolo.
Ti passa sotto il naso una bella somma di denaro.
Alla quale sottrai l’iva.
Alla quale sottrai l’inps.
Alla quale sottrai le tasse.
Alla quale sottrai la parcella del commercialista.
Alla quale sottrai il costo del panino a pranzo perché  il lavoratore dipendente ha la mensa gratis o i buoni pasto, siccome tu sei un libero professionista e quindi guadagni, cacchio, puoi pagartelo da solo. Ciò che resta è il 50 per cento di ciò che ti è passato sotto il naso. Se non è sadismo questo…

Nessun commento:

Posta un commento