domenica 13 maggio 2007

Pacs, Voltaire e la saggezza dei nonni


A volte si parla per frasi fatte. A volte si rinfaccia a genitori, nonni, amici di una certa età di essere ripetitivi o di usare contro di noi frasi obsolete, spolpate dall'utilizzo eccessivo... insomma: di essere rincoglioniti!

E mi torna proprio adesso in mente il seguente adagio tanto caro ai nonnetti delle mie parti "Chi se fa' l'affari sua campa cent'anni".
E non è che m'è venuto in mente così, solo perché sono matta.

Stavo leggendo il blog nuovo di zecca della mia carissima amica Sarathustra.
La ragazzuola mi solleva l'argomento PACS, argomento che da molto tempo sta sollevando polveroni a destra e a manca, al centro e (presenti! come sempre) al Vaticano.
Sarathustra ha trattato l'argomento in modo appassionato e comunque lucido.
Il fatto non è se sono d'accordo o no. Magari ve lo potete anche immaginare.


Il punto è questo: "chi se fa l'affari sua torna sano a casa sua" (variante sul tema)
Ossia.
Il problema per me è ancora diverso.
Più diritti, meno diritti. Pacs, non pacs. Matrimonio non matrimonio...
Discorsi inutili. Almeno ora.
Il problema secondo me è un altro.

Capisco che compito dello Stato sia amministrare e regolamentare.
Capisco che la Chiesa abbia 'sta necessita impellente e continua di farasi garante della moralità, della vita e varie ed eventuali.

Ma quello che mi chiedo è: come si fa a non capire che a monte di questo c'è un problema di violazione delle LIBERTA' PERSONALI?

Perché ognuno vuole imporre il proprio pensiero, il proprio credo, la propria legge con prepotenza in un ambito tanto privato come quello dell'unione di una coppia (e non distinguo a posta fra gay e etero, perché sull'amore io distinzioni non ne faccio. Semmai mi faccio problemi quando vedo persone che si odiano)?

A me sembra che qui risieda il vero medio evo.
Ci si affanna tutti ad argomentare i vantaggi e la bontà dell'una e dell'altra formula DIMENTICANDO LA FUNZIONE FONDAMENTALE DELLO STATO: QUELLA DI GARANTIRE La LIBERTA' DI CIASCUN CITTADINO.
La libertà di scegliere di vivere secondo la propria coscienza QUANDO QUESTA, ovviamente, NON ARRECHI DANNO AGLI ALTRI. Solo in quel momento, la legge dovrebbe intervenire con forza.

Non stiamo parlando di imporre dei limiti a comportamenti potenzialmente dannosi per il prossimo. Stiamo parlando di tutelare le coppie nella formula che essi ritengono più, non giusta, badate bene, ma adatta al loro modo di essere.

Non vogliamo imposizioni. Vogliamo garanzie.
E una volta che queste garanzie ci sono, che ognuno si sbracci ad esprimere il suo pensiero. Chi vuole poi si allinei pure.

(N.B. fermo restando che poi questo può essere il solito specchieto per le allodole: ci fanno incazzare tutti come leoni e gladiatori e intanto, mentre noi siamo troppo impegnati ad urlare per accorgercene, ci inzeppano di tasse...)

Viva i nonni che dicevano di farsi ognuno gli affari propri. Viva Voltaire, evidentemente dimenticato, che diceva grosso modo (come tutti sapete) "Non sono d'accordo con le tue idee ma combatterò affinché tu possa esprimerle".

E noi bloggers dovremmo essere doppiamente d'accordo visto che questa piattaforma democratica (speriamo che sia tale fdavvero) ci ha offerto un ulteriore modo di esprimerci, di esprimere i nostri pensieri.
Anche idee bislacche come le mie.

Ad esempio questa: personalmente non disdegnerei un bel matrimonio. Ma senza i 30.000 euro di cui parla, giustamente, la mia amica Sarathustra con i quali farei volentieri altro...
Sentite qua:
Preparo io e surgelo.
Mi faccio prestare una bella casa col giardino da qualche amico.
Mi ammazzo a gonfiare kg di palloncini a cuore.
Monto un mega schermo con le foto mie e del malcapitato a rotazione.
Chiamo un gruppo di amici per musica e foto.
E prendo un paio di studenti come camerieri (e li pago bene!)
Compro un bell'abito bianco su ebay o in outlet alla modica cifra di circa 300 - 500 euri.
(Oddio magari mi contengo un po' che ho fatto una cosa kitsch)

Oh... mi sono inventata un lavoro! organizzo matrimoni low-cost! Chi vuole partecipare? Mi metto in proprio. Ho svoltato...

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