giovedì 26 luglio 2007

Ulteriori raccapriccianti (e inutili) dettagli


Giusto così per completare il post nostalgico di ieri (e vi pregherei di leggere il commento di Arashi che vi dà una visione dell'almost a 19 anni, una pazza praticamente), vi do ulteriori dettagli su quella che fu la maturità.

Ovviamente io portai Italiano e Inglese... indovinate perchè?
Perché erano le materie fisse che si portavano sempre, e quindi già a settembre potei, diciamo... mettere da parte un po' di libri, ecco.

L'unica materia in cui mi impegnai quell'anno fu disegno, nel quale però presi l'unico 10 dell'istituto (mica bruscolini) con un mostruso -  e forse inutile - lavoro su Klimt, composto da 40 tavole.
Che lasciai generosamente in biblioteca ad uso e consumo delle generazioni future: lo trovai smembrato e appeso alle pareti con nomi di miei sconosciuti successori al posto del mio.
C'ho fatta contenta una classe intera.

Per ripassare italiano organizzammo dei gruppi di studio a casa di una compagna di classe, con tanto di partecipazione della prof di Italiano.
Peccato che la cosa degenerò...

Io e un mio compagno passamo il pomeriggio sollazzando la professoressa con imitazioni (perfette direi) e citazioni di Lorenzo, lo sgangherato maturando interpretato da Corrado Guzzanti. Inutile spiegare oltre, son sicura che tutti voi ve lo ricorderete.

Fui io ad estrarre la lettera per organizzare le interrogazioni. La mia classe uscì per ultima. 20 giorni bonus per studiare... I miei compagni fecero la ola!

Ah, il giudizio della prof di Matematica (quando scrivo prof mi sento ancora una liceale).
Ovviamente non ricordo le parole esatte ma la cosa suonava più o meno così:
"La ragazza non ha un gran rapporto con la matematica. Più che altro non la studia proprio. Però si impegna molto nel portare avanti tutte le attività organizzative e culturali - teatro, giornale, biblioteca - della scuola. Coltiva la sua passione per l'arte in tutte le sue forme e speriamo che trasformi questa sua tendenza in un lavoro".
Obiettai bonariamente "Sì vabbè poessoè - trad. professoressa - ma che c'entra con la matematica".
"Uè Silviè - la prof, peraltro brava e passata alla storia per la pronuncia Icchese e Ippisilon, era di Salerno - vabbuò che tu in matematina 'n'ha fatto gnente... Ma non mi sentivo di farti un giudizio totalmente negativo. Per la persona...". C'è mancato poco che mi commuovessi.

Alla prof, su iniziativa mia di Arashi e del Vikingo, regalammo una T-shirt con la foto di Totò e la scritta  "'Ca nisciuno è fesso". Il tutto accompagnato da scrittone sulla lavagna "W la Salernitana!".
Qualcuno vide in questo omaggio un tentativo di corruzione...

In una delle due foto di classe del 5° io non ci sono.
Non ero aassente... il problema è che la maggior parte dell'anno scolastico 1996/97 io l'ho passato in biblioteca, il mio bunker anti-interrogazione. Trovavo sempre una scusa per uscire e i professori ormai si erano arresi.
Chiusa in biblioteca, aspettando che il bombardamento di 4 e "impreparato" sorvolasse la mia testa senza colpirmi, lessi un sacco di libri.
In un modo o nell'altro a scuola mi feci una cultura...

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