lunedì 16 luglio 2007

Per te che domani diventerai DOTTORESSA


Domani la mia amica Fracchia si laurea.
Dottoressa in legge, dottoressa Fracchia.
Certo che la signora ha ovviamente anche un nome.
Ma per me è Fracchia da quando avevamo 7 anni.
Fracchia era, e Dottoressa Fracchia rimane.
Forse sono l'unica che si riferisce a lei ancora con questo appellativo.
Ma si sa, io sono una nostalgica...

Con la laurea di Fracchia si chiude un'era.
Per lei è stato un anno di grandi, grandissimi cambiamenti.
Io le sono stata poco vicina, troppo poco.
Così faccio pubblica ammenda sul blog.
E sono comunque finita nei lunghissimi ringraziamenti della sua tesi.


Ci siamo conosciute in spiaggia io e Fracchia, nel 1985.
Io spavalda, lei timida.
Io che l'ho invitata a venire a giocare a casa mia dopo due ore che ci eravamo conosciute.
Lei che mi guardava come se fossi pazza.
Però poi a giocare da me, c'è venuta lo stesso. E menomale.

Abbiamo fatto tutto insieme.
In tutte le tappe fondamentali delle nostre vite, in un modo o nell'altro c'eravamo.
E così stasera, mentre me la immagino tranquilla e soddisfatta a casa, in attesa, ricordo...

Mi ricordo la Fra a cui i denti sembravano non ricrescere mai.
Mi ricordo la foto dei nostri otto anni: tu senza incisivi e io con la scucchia.
Mi ricordo la Fra che finiva sempre al pronto soccorso perchè ogni tanto, con la bici o senza, finiva con lo spalmarsi sull'asfalto. E che diceva "Dottò lo so che tanto mi dice sempre chesono due punti e poi sono il doppio".
La Fra che si lasciava coinvolgere, in qualità di attrice, nelle mie recite casalinghe improvvisate.
La Fra che mi tenne un giorno al telefono per la sua prima delusione amorosa.
La Fra che mi diceva "Ma l'hai baciato sì o no?".
La Fra col naso perennemente spellato dal sole.
La Fra che mi preparò la festa a sorpresa per i miei 18 anni.
La Fra che prese a calci una macchina perchè, dopo aver studiato un'estate intera per riparare a settembre, venne bocciata da una prof davvero bastarda (in genere a posteriori si vedono chiare queste cose. Ora che ho 29 anni posso dire che era davvero bastarda).
La Fra che macinava libri di Hesse e dischi degli U2.
La Fra che era una campionessa di calcetto femminile.
La Fra che scriveva. E che mi faceva venire voglia di scrivere.
La Fra che si stava le ore al telefono... E le notti a parlare.

Come a San Lorenzo, mentre tutti pomiciavano e io e te ci ammazzavamo di cornetti e Vodka. Te lo ricordi?
E come quando sei volata dalle scale perchè arrivava efo.
E come quando siamo andate a comprarci dolci e schifezze il pomeriggio prima della maturità e siamo finite sul divano di Niky a fare mente locale per il gran giorno.
E come quando dicevamo "Chi sarà la prima a sposarsi?".
E come quando dicevamo "A me di sposarmi non me ne può fregar di meno".
E come tutte le volte che mi hai incoraggiata.
E come tutte le volte che ci siamo lasciate, riprese, mandate a quel paese e ritrovate.
Ti ricordi?

Io me le ricordo tutte.
Domani ne avrò un'altra da ricordare.

In bocca al lupo.

Nessun commento:

Posta un commento