mercoledì 25 luglio 2007

Disastri personali


Le mie funzioni neurologiche riprendono, non so se sia un bene, fra le ore 10 e le 18... ore che passo sotto il confortevole influsso dell'aria condizionata in ufficio. Questo mi ha permesso di fare una delle mie solite funeste commemorazioni.

10 anni fa, il 25 luglio, uscivano i quadri di maturità della 5°E frequentata dall'almost, allora almost20.

Furono tutti voti bassi.
L'almost fece la sua ricca figura di merda prendendo 40.
I compagni mi avevano pronosticata per 46.
Fino al terzo anno di liceo la mia media era del 7. Poi colta da mistica ribellione (una roba del tipo "voglio salvare il mondo") smisi di studiare. Proprio in tempo per fottermi l'eventuale possibile partecipazione ad ogni concorso pubblico per diplomati.

Un vero genio del male.



La sera prima degli esami mi fumai la camomilla. E non sto scherzando, la neo dottoressa Fracchia può testimoniare.

Il compito di matematica ci venne passato dall'aula di fronte grazie al Professore d'Arte/Caronte - grazie ancora professò - che traghettò cotanto tesoro su un kleenex, portandolo a noi anime disperate del girone dei somari.
Io copiai anche le patacche di unto, temendo potessero essere un qualche strano simbolo matematico. La mia matematica s'è fermata alle equazioni di primo grado.
Ovviamente ho pensato bene di prendere lo scientifico, per andare controcorrente e prendere 8 in italiano e latino e farmi dare, in quarto, matematica, fisica e chimica.

Ma neanche l'8 in italiano potè salvarmi agli esami.
In genere ero sempre la prima a finire il tema. Rimanevo in classe per fare i temi sotto dettatura ad alcuni compagni che trovavano l'italiano un po' indigesto. I miei temi andavano sempre discretamente.
Ma già dal secondo ero sicura che l'unico tema che mi avrebbero contestato nella vita sarebbe stato quello della maturità. Se c'è una cosa in cui sono brava è tirarmela.
E infatti andò così...
All'orale mi misi in posa come non ricordo quale statua, per spiegare il neoclassicismo.
La cosa degenerò quando mi interrogarono per il compito di matematica. "Lei ha letto il mio giudizio di matematica?" dissi a quella della commissione "Ecco: allora passiamo oltre". ll mio giudizio di presentazione per la maturità, redatto dalla prof di matematica, meriterebbe un post a parte.
L'inglese mi salvò dalla bocciatura.
Il pubblico era in delirio. Ancora ridono per la storia della statua...

Ci fu chi si presentò conciato in modo ridicolo.
Ci fu chi arrivò con i capelli a spazzola (Arashi ne sai niente???)
Ci furono amici di una vita che non si parlarono più per due miseri voti di differenza.
Chi fece scena muta anche sulla domanda piacere (non me lo sto inventando. La domanda fu "Perchè ti piace Dylan Dog", dopo che la professoressa aveva chiesto al soggetto l'opera omnia di qualunque autore nel programma di quinto).
Il punto è che siamo tutti sopravvissuti 10 anni dopo.

In tutto questo mi chiama la mia compagna di banco di allora.
Una persona splendida a cui voglio davvero molto bene.
"Ciao Silvia! Sono Alice, come stai?"
"Bene ciccia... a Torino che si dice?"
Alice si è trasferita al nord per lavoro.
"Senti..." mi fa in tono confidenziale. uspance. Ecco un'altra che mi si sposa
"Dovresti aiutarmi a fare una cosa Silvietta"
"Certo Alice..."
"Ti ricordi che sono 10 anni che abbiamo fatto la maturità? Mi aiuti ad organizzare una cena con tutti quanti del 5°E?"
...
...
..
..
Cara Alice, ti vorrò sempre bene. Ci si sente a Pasqua eh?

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