giovedì 5 aprile 2007

La zanzara zan-zan-zan - ovvero - come cospargersi di aglio e vivere felici


"La Zanzara zan zan zan." Me la cantava sempre mia mamma quando ero piccola. Mi cantava un sacco di canzoncine.
Alcune le inventava sul momento, estemporanee, just for me. Ho una cantautrice tutta mia, non male.

Oggi sull’autobus ho visto, appunto, una zanzara. Accanto a me.
Come il termometro supera i 12° eccola che appare lei, “La Maledetta”.
A casa mia, la vorace vampira, la chiamiamo così.
Quando vedo una zanzara mi vengono in mente, immediati, in successione, 3 pensieri: "la zanzara zan zan zan", i ponfi delle punture e i rimedi naturali di mio zio.

D’estate le zanzare mangiavano vivi me e mio fratello.
Mio padre e mia madre si lanciavano alla ricerca di tutti i possibili repellenti anti-"maledetta": autan, zampironi, ceri alla citronella, flaconi erboristici vari.
Uno volta mio padre si superò presentandosi a casa con un aggeggio grande come un accendino che, a suo dire, doveva emettere un suono impercettibile per gli umani e fastidiosissimo per le zanzare. Macché.



Ci piegammo allora al volere della tecnologia e acquistammo una di quelle infernali lampade arrostisci-insetto.
La piazzarono nel patio dove cenavamo d’estate.
Il momento della cena si era trasformato nel set di un film di Hitchcock:  la suspance raggiungeva il livello “Psycho” e “Vertigo”, già al momento della bruschetta al pomodoro.
Cenavamo in uno stato di tensione tendente al parossismo, nell’attesa che uno sventurato insetto finisse sulla graticola scoppiando e facendoci saltare tutti sulla sedia.
No grazie. Meglio grattarsi i ponfi a sangue. E abbandonammo la tecnologia.

Ma per fortuna, ogni tanto, veniva a trovarci al mare mio zio.
Mio zio è un curioso incrocio fra Mac Giver e la casalinga di Voghera.
Lui ripara tutto: dai motori alle cuciture dei vestiti.
Lui si piazza in cucina e inventa mille modi di cucinare senza grassi o chissà che.
Lui è l’uomo del “rimedio naturale”.

“Ah…” osservava con aria pensosa le zanzare che volteggiavano nella notturna calura estiva “E qui tutti sti cosi non servono a niente. So io quello che ci vuole!”
E lì, si consumava la tragedia. Per mio zio esistono tanti rimedi naturali. Ma poi c’è lui, IL RIMEDIO.
L’antibiotico naturale che fa bene al sistema immunitario, al cuore, a altre mille cose e che, secondo me, sta alla grande nella zuppa di ceci: L’AGLIO!

E così acchiappava me e mio fratello.
Tagliava uno spicchio d’aglio per scoprirne la parte più benefica -  e pestilenziale – : l’anima. “E' il succo che allontana le zanzare!”.
Poi l’aglio si adagiava, come la nutella sul pane, sulla nostra epidermide… sotto gli occhi inorriditi di mia madre.

A suo discapito c’è da dire che, in effetti, le punture di zanzara si riducevano drasticamente di numero.
Stranamente non ricordo di gravi conseguenze sulla socializzazione con gli altri bambini. Non è che sia il massimo giocare a nascondino con una solfatara… Evidentemente zio aveva l’accortezza di procedere a questa operazione quando l’ora del gioco era passata.

L’unica cosa che mi consola è che si tratta di uno zio acquisito e, quindi, almeno sto gene del rimedio naturale, me lo posso risparmiare. Deo Gratias! Ho ereditato cattiva circolazione, scoliosi, miopia, mal di testa... almeno questa!

Se poi, comunque, una zanzara audace ti pungeva c’era sempre un rimedio naturale (e, giuro, efficace) contro il prurito… indovinate un po’?
Ma certo: l’aglio!

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